Orto Bioattivo

Il progetto dell’orto bioattivo nasce dalla ricerca di una agricoltura più che biologica; i nostri orti dopo decenni di lavorazioni (senza apporto consistente di letame) si sono impoveriti di sostanza organica (volatilizzatasi sottoforma di CO2) e di microrganismi risultando sempre più sterili e compatti.

L’ideatore dell’orto bioattivo è l’agronomo Andrea Battiata che osservando come funzionano gli ecosistemi naturali come i boschi che in alcuni decenni producono dei suoli ricchi di sostanza organica e di attività microbica (senza concimi e lavorazioni), ha cercato di riproporli alla scala dell’orto cercando di accelerare il processo di formazione dell’humus.

Andrea Battiata (https://www.ortobioattivo.com/) sperimenta da alcuni anni l’orto bioattivo nell’azienda di Bellosguardo alle porte di Firenze portando avanti un’agricoltura naturale organico-rigenerativa senza uso di sostanze chimiche con ottimi risultati.

 

In sintesi, l’orto bioattivo consiste nel creare un’aiuola permanente (che non verrà più lavorata), in genere rialzata, con molta sostanza organica circa 20-25cm di spessore e attivata microbiologicamente per innescare ed accelerare i processi naturali di umificazione. 

 

Per approfondimenti sull’orto bioattivo segnalo anche il Progetto OBA.NUTRA.FOOD Ortobioattivo: agroecologia per la produzione sostenibile di ortaggi Nutraceutici | Sistema Museale - Orto Botanico | UniFI che potete trovare al link: https://www.ortobioattivopsgo.unifi.it/

Agr. Andrea Battiata ortobiattivo

Progetto OBA.NUTRA.FOOD